Quando l'emozione non ha voce
- Dettagli
- Categoria: News
- Creato Venerdì, 03 Giugno 2016 12:38
- Ultima modifica il Giovedì, 07 Luglio 2016 15:52
- Pubblicato Lunedì, 06 Giugno 2016 12:38
- Visite: 702
Quando l’emozione non ha voce
di Giuseppe Trovato
Nel 1968 un improvviso terremoto scosse la Sicilia occidentale e ridusse in macerie numerosi paesi;
i primi ad accorrere e portare soccorso alle popolazioni furono i vigili del fuoco di tutta l’isola. Lo scenario che si presentò al loro sguardo era tremendo. Dovunque macerie e distruzioni, centinaia di morti, migliaia di feriti e, su tutto, la disperazione dei sopravvissuti. A Santa Margherita del Belìce, il Museo della memoria custodisce in numerose bacheche le foto scattate in q
i primi ad accorrere e portare soccorso alle popolazioni furono i vigili del fuoco di tutta l’isola. Lo scenario che si presentò al loro sguardo era tremendo. Dovunque macerie e distruzioni, centinaia di morti, migliaia di feriti e, su tutto, la disperazione dei sopravvissuti. A Santa Margherita del Belìce, il Museo della memoria custodisce in numerose bacheche le foto scattate in q
uei giorni. Sono immagini crude che , ancora oggi, spezzano il cuore con scene raccapriccianti di pietà e dolore. Santa Margh
erita è una tappa del tour organizzato nel mese di maggio dal Gruppo campeggiatori Catania, un tour alla scoperta dei tesori della Sicilia, in questo caso, del Parco letterario dedicato a Tomasi di Lampedusa e al suo grande romanzo.
Il Museo della memoria sorge accanto al Palazzo Filangieri di Cutò nei locali di una ex chiesa . Lo visitiamo in punta di piedi; le foto sono gigantografie in bianco e nero.
Ci soffermiamo in ordine sparso a guardare gli occhi sbarrati dei bambini, i muri smozzicati, i palazzi distrutti, le donne e gli uomini ricoperti di polvere, sgomenti, ma mai vinti. Commentiamo con gli amici camperisti vicini a noi le immagini più cruenti.
Accanto a me, una presenza muta. E’ Salvo Lombardo, socio del Gruppo campeggiatori Catania, camperista dal 1998; stringe tra le mani il berretto che si è tolto appena entrato, osserva con attenzione le foto, le scruta ad una a una. Assorto in uno strano silenzio, sembra cercare qualcosa dentro di sé, nella memoria. Poi improvvisamente, con le dita si stringe gli occhi ed un singhiozzo gli sale in gola. Piange.
Ci soffermiamo in ordine sparso a guardare gli occhi sbarrati dei bambini, i muri smozzicati, i palazzi distrutti, le donne e gli uomini ricoperti di polvere, sgomenti, ma mai vinti. Commentiamo con gli amici camperisti vicini a noi le immagini più cruenti.
Accanto a me, una presenza muta. E’ Salvo Lombardo, socio del Gruppo campeggiatori Catania, camperista dal 1998; stringe tra le mani il berretto che si è tolto appena entrato, osserva con attenzione le foto, le scruta ad una a una. Assorto in uno strano silenzio, sembra cercare qualcosa dentro di sé, nella memoria. Poi improvvisamente, con le dita si stringe gli occhi ed un singhiozzo gli sale in gola. Piange.
Qualcuno sussurra “ è un eroe”… Tutti gli stringono la mano; Salvo abbassa gli occhi ripetendo poche parole: “non sono un eroe” “ho solo fatto il mio dovere”, “sono stato anche in Irpinia e nel Friuli” “non sono un eroe…”.
Quando gli animi si rasserenano, riprendiamo il nostro Tour con la convinzione di aver scoperto un animo grande e nobile e, con l’orgoglio di avere tra i nostri soci, nella Federcampeggio, una persona schiva, umile e straordinaria.
Grazie, Salvo, per le emozioni che hai regalato a tutti noi !
Giuseppe Trovato